Il trattamento UV e l'elettroclorazione (EC) sono i principali metodi utilizzati per il trattamento delle acque di zavorra. Inizialmente, le tecnologie UV come PureBallast erano considerate più semplici e più adatte alle portate di acque di zavorra inferiori, mentre l'elettroclorazione era ritenuta più pratica per i flussi maggiori. Tuttavia questa situazione sta cambiando rapidamente.
Oggi UV e elettroclorazione sono simili in termini di capacità, ingombro e consumo energetico, il che porta in primo piano la valutazione di altri fattori. L'elettroclorazione comporta rischi per la salute, problemi di sicurezza, spese correnti per il materiale di consumo e costi CAPEX spesso nascosti, che possono far pendere l'ago della bilancia a favore del trattamento con raggi UV.
Il nostro white paper, "Comparing UV and electrochlorination: Achieving peace of mind and economy in ballast water treatment" analizza approfonditamente questi problemi. È possibile leggerlo per comprendere gli effetti della scelta, sia a breve che a lungo termine.
Ci sono 11 elementi chiave da valutare quando si esaminano i sistemi di trattamento delle acque di zavorra. La seguente guida alla scelta può essere d'aiuto. Esistono diverse tecnologie per il trattamento delle acque di zavorra. Il trattamento UV è una scelta diffusa, ma anche i sistemi basati su UV differiscono in modo significativo tra loro.
Le tanto attese normative sul trattamento delle acque di zavorra stanno ora entrando in vigore. La Convenzione sulla gestione delle acque di zavorra dell'IMO (BWM) è stata ratificata e la legislazione della US Coast Guard (USCG) è già in vigore. Grazie a un decennio di esperienza, Alfa Laval possiede le competenze per aiutarvi a destreggiarvi tra le normative che interessano la vostra nave.
Adottata nel 2004, la Convenzione BWM è ufficialmente riconosciuta come la Convenzione internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi. Anche se ci sono voluti molti anni per ratificarla, la sua introduzione ha innescato lo sviluppo dell'attuale gamma di sistemi di trattamento.
A partire dalla sua ratifica nel settembre 2016, la Convenzione BWM ha reso il trattamento delle acque di zavorra un grosso problema a livello mondiale. Le nuove costruzioni richiederanno sistemi di trattamento omologati a partire da settembre 2017, mentre le navi esistenti dovranno essere sottoposte a retrofit dopo la prima ispezione di rinnovo della nave dopo tale data. In sostanza, tutte le navi dovranno installare un sistema di trattamento entro un periodo di circa cinque anni.
Poiché la Convenzione BWM è stata istituita quando le conoscenze sui meccanismi di controllo necessari per il trattamento delle acque di zavorra erano meno approfondite, le certificazioni di omologazione IMO si sono evolute nel tempo. Le certificazioni rilasciate dopo il 2014 offrono maggiori dettagli sui limiti operativi di un sistema, come i livelli di salinità, temperatura e trasmittanza UV. Qualsiasi certificato rilasciato prima di tale data deve essere esaminato in modo critico e si dovrebbe sempre cercare la versione più recente di una certificazione.
Oggi la Convenzione BWM è interpretata in modo più o meno uniforme da organismi di certificazione di terze parti in tutto il mondo, che si adoperano per garantire un elevato livello di trasparenza in tutte le procedure di test.
La più importante tra le numerose normative nazionali sul trattamento delle acque di zavorra, l'USCG Ballast Water Discharge Standard, è in vigore da giugno 2012. A partire da dicembre 2013, tutte le nuove navi che intendono scaricare le acque di zavorra nelle acque degli Stati Uniti devono essere conformi, mentre i requisiti per le navi esistenti sono stati resi noti successivamente. Durante un periodo iniziale, alcuni sistemi approvati dall'IMO sono stati approvati per l'uso nelle acque degli Stati Uniti come Alternative Management Systems (AMS). Tuttavia, in seguito alla disponibilità di sistemi di trattamento con omologazione USCG, i sistemi IMO installati dopo il 7 marzo 2017 non riceveranno più l'approvazione AMS.
I sistemi presentati per la richiesta di omologazione USCG devono attualmente essere testati utilizzando il metodo di colorazione CMFDA/FDA. I sistemi devono essere completamente sviluppati durante l'esecuzione dei test e i test devono essere condotti da una terza parte indipendente. Questo livello di trasparenza aggiunge credibilità ai risultati del test. Inoltre, i test USCG prevedono requisiti più specifici sul monitoraggio dei parametri operativi.
Fino ad oggi solo pochissimi sistemi di trattamento delle acque di zavorra hanno ricevuto l'omologazione USCG, incluso PureBallast 3. La futura accettazione del metodo di verifica MPN (Most Probable Number), che è più appropriato per i sistemi basati su raggi UV come PureBallast 3, consentirebbe il proseguimento dell'uso di alcuni sistemi certificati oggi come AMS.